Nautica / Italia 2020
Le sensazioni di una barca a vela ma i vantaggi e le comodità di una barca a motore. È questa l’essenza del concept Velar 70 proposto da Valerio Rivellini, affermato ingegnere navale e yacht designer, che con Evo Yachts si è già distinto per aver inventato quelle strane barche transformer che tanto fanno discutere. Velar 70 nasce però dal Rivellini velista delle origini che con questo progetto prova a esportare su una barca a motore il piacere della navigazione lenta, della vivibilità della barca durante la navigazione, della doppia postazione di pilotaggio esterna per il massimo controllo in manovra. Tutto ciò intercettando quel desiderio per una navigazione diversa, e al tempo stesso tradizionale e più economica, che si sta affermando in questi anni, una navigazione che permetta il piacere della condivisione senza l’ossessione della ricerca delle prestazioni o della necessità di raggiungere in fretta una meta. Rivellini prova a fare con un monoscafo quello che in questi ultimi anni è stato fatto con i catamarani a motore, una tipologia di barca dal crescente successo commerciale direttamente derivata dai cat a vela dai quali ha mutuato potenze e consumi limitati, grandi spazi, vivibilità interna ed esterna anche in navigazione. Il risultato è sicuramente interessante, a partire dal design minimale e funzionale che integra tutti gli accessori per assicurare un alto livello di comfort senza che questi siano visibili: la gru per il tender e le scalette mare multifunzione, per esempio, sono state abilmente “nascoste”. Gli spazi ampi e comodi all’aperto, poi, si fondono con gli interni con i qua- li diventano un tutt’uno grazie alle vetrate della tuga che scompaiono completamente rendendo la barca un open puro dotato di T-top. Con questa soluzione, anche nelle ore più calde, è possibile stare al fresco e godersi la ventilazione naturale facendo a meno dell’aria condizionata. Ed i grandi timoni a ruota? Indubbiamente sono il segno che mag- giormente contraddistingue Velar 70 e danno all’armatore la sen- sazione di guidare una barca a vela con una visibilità a 360°. Se, però, si superano i 15/16 nodi, velocità in cui è ancora gradevole stare all’aperto, oppure quando c’è brutto tempo, sarà possibile condurre lo yacht in sicurezza e al coperto entrando all’interno della tuga dotata, verso prua, di una postazione di guida con joystick drive, perfetta anche per le manovre più complicate. Per quanto riguarda gli interni, sottocoperta sono previste quattro ca- bine per un totale di otto posti letto: una vip a prua, un’armatoriale dotata di salotto vista mare a poppa, e, infine, le due classiche cabine doppie per gli ospiti. Ovviamente, parlando di oltre 20 metri di barca, le soluzioni appositamente studiate, sia per la parte struttu- rale che per la parte architettonica, possono essere molteplici. An- che dal punto di vista tecnico la filosofia dominante è quella di pun- tare alla miglior efficienza e al minor peso possibile, al fine di conte- nere la potenza dei motori e i consumi. In particolare, è prevista una coppia di Volvo Penta IPS 650 abbinata ad una carena a V semipla- nante con angolo di rialzamento al mezzo di 16°, per una velocità di crociera intorno a 16 nodi e 22/24 nodi di massima. In conclusione, come tutte le barche di Rivellini, possiamo defini- re Velar 70 una barca ibrida che integra diverse tipologie: né bar- ca a vela, né barca a motore, come dicevamo nel titolo. E la cosa, quando è fatta bene e con intelligenza, piace! Come sta piacendo il concept Velar 70 sul quale si è già concretizzato l’interesse di al- cuni armatori.